Se i quadri potessero parlare (le t-shirt ufficiali)



Avete presente la nota pagina "Se i quadri potessero parlare"? si esatto, proprio quella che su Facebook ha raggiunto la stimabilissima cifra di 700.000 followers, ma tranquilli, poiché anche se non siete presenti su Facebook, sicuramente avete potuto notare in giro per la rete almeno una volta, questi stupendi quadri con delle didascalie che il più delle volte ci fanno lacrimare, a furia di risate. Il successo di questa pagina è stato un qualcosa che nemmeno il suo fondatore ovvero, il giovane  venticinquenne Stefano Guerrera spettava, tant'è che ho letto su una nota testata giornalistica che il giovane era quasi spaventato all'idea di  di vedere il contatore dei like, che aumentava (ed aumenta ancora) ad un ritmo davvero incontrollabile. Ovviamente, però, come tutte le cose, non vi aspettate un ascesa tutta rose e fiori, in quanto anche Stefano, ha dovuto aver a che fare, con i duplicatori di pagina, che hanno riprodotto la pagina in toto, con coloro che accusavano quest'ultimo di essere omofobo e di aver strumentalizzato l'immagine di molti grandi artisti, insomma e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia detto tutto ciò,  so già la maggior parte di voi, cosa starà pensando, che c'entra tutto questo con il blog? ed è qui che arriviamo ad un punto cruciale, in quanto il giovane ingegnere informatico Stefano, ha pensato bene di "sfruttare" (nel senso più positivo del termine) la sua famosa pagina, per creare una vera e propria collezione d'abbigliamento, ora prima di entrare nel dettaglio, vorrei spezzare una lancia a favore di Stefano, per quel che concerne la concretizzazione di quest'idea imprenditoriale. Dal mio punto di vista, non c'è assolutamente nulla di male, a lucrare in questo modo, anzi per moltissimi aspetti, questa è una vera azione razionale rispetto al valore, in quanto, non dobbiamo assumere un atteggiamento ostile verso questa sua scelta, poiché come il giovane in più occasioni ha asserito, essa rappresenta anche un'idea per portare l'arte in giro, renderla mobile e visibile a tutti, anche a coloro che non sono intenditori di opere d'arte. Del resto si sa, nel secolo della globalizzazione comunicare una propria idea, è più che difficile, ed anche io con questo articolo, sicuramente da parte dei più radicali, riceverò qualche critica, ma l'importante è esporre le proprie idee e renderle pubbliche, in quanto non c'è niente di meglio, che mostrare al mondo la propria libertà e la propria personalità dimostrando in questo modo di essere dei veri attori sociali, in grado di condizionare, sempre nel senso migliore del termine ciò, che ci circonda, inoltre da quanto storia dell'arte è stata abolita nelle scuole italiane a maggior ragione, dovremmo accentuare dei processi alternativi di acculturazione di tale materia. 

Fatta questa breve analisi sociologica della situazione, torniamo a noi, analizzando nel dettaglio le tees, quest'ultime sono realizzate in 100% cotone in Italia, e questo ovviamente si sa, fa lievitare un po' il prezzo, che è di 35€, prezzo che tra l'altro ritengo onesto, in quanto non dimentichiamoci che dietro quest'ultimo, non c'è solamente la produzione materiale del prodotto ma anche quella creativa che vale anche molto di più. Cosa possiamo trovare sulle maglie? i più famosi quadri che si trovano anche all'interno della pagina, con le ironiche ma geniali didascalie, create con il famoso programma Snapchat., le t-shirt sono disponibili sul sito d'e-commerce Tee trend, che per nostra sfortuna, non ho avuto ancora l'occasione di recensire. Insomma alla luce di tutto ciò, se volete essere originali, intraprendenti ed innovativi, proprio come ha fatto Stefano Guerrera con la sua pagina, non vi resta che acquistare queste fantastiche e propositive magliette.

Umberto Ramaglia.






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